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Floriano Bodini nasce a Gemonio,
in provincia di Varese, nel 1933. Si trasferisce, con la famiglia, a
Milano nel 1936. Concluso il Liceo
Artistico, frequenta l’Accademia di Brera. Suo maestro è Francesco
Messina e in quelle aule nasce un dialogo di reciproca stima e amicizia.
La prima mostra personale è del 1958 a Gallarate, alla Galleria
Amici delle Arti, con la presentazione di Giuseppe Guerreschi, figura
fondamentale nella formazione culturale e artistica di Bodini. D’altro
canto, oltre che gli stretti rapporti con Guerreschi, Romagnoni, Vaglieri,
Ceretti, Ferroni e Banchieri, del gruppo di giovani artisti milanesi
del “Realismo esistenziale”, sulla formazione artistica
di Bodini agisce profondamente, dalla metà degli anni Cinquanta,
anche l’assidua frequentazione di musei e di studi di artisti
a Roma.
Nel 1962 è invitato alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte
di Venezia, dove espone sette opere, mentre nel 1964 esce a Milano, per
le edizioni dei Quaderni di Imago, la sua prima monografia, a cura di
Luciano Bianciardi e Duilio Morosini.
Dopo la partecipazione alla IX Quadriennale, nel 1965, nel 1968 la Galleria
Gian Ferrari di Milano dedica una mostra all’opera Ritratto di
un Papa, oggi ai Musei Vaticani. Dal 1969 al 1971 espone con ricorrente
frequenza in istituzioni e musei tedeschi, ad Amburgo, Hannover, Berlino,
Oberhausen, Bonn, Bad Godesberg e Anversa: la sua opera è conosciuta
e apprezzata nei principali paesi europei, riscuotendo un largo successo
da parte della critica più attenta e autorevole.
Allo stesso modo, in Italia il suo lavoro suscita, da queste date in
avanti, il più vivo interesse. Le sue opere appaiono così tra
gli esempi più validi della scultura italiana, e come tali vengono
accolte nelle pubblicazioni di maggior rilievo e importanza dedicate
all’argomento. Nel 1973 Mario De Micheli firma il volume Ritratto
di un Papa, mentre di rilevante importanza è anche la sua opera
grafica, di cui nel 1973 esce il catalogo generale, Un diario spietato,
a cura di Enzo Fabiani. L’interesse per l’insegnamento lo
porta ad un’intensa attività didattica: nel 1976, al Liceo
Artistico di Milano, è assistente di Vitaliano Marchini; nel 1977
all’Accademia di Brera tiene l’insegnamento di Tecnologia
del Marmo. Titolare dal 1978 della Cattedra di Scultura all’Accademia
di Belle Arti di Carrara, ne è direttore fino al 1987 e presidente
dal 1991 al 1994. Nella città del marmo Bodini ha impresso un’identità alla
didattica della scultura fondata sulla tradizione artigianale dei laboratori:
su questa eredità ha concepito il progetto di un’Accademia,
definito dallo stesso artista “pilota” e “controcorrente”.
Concluso l’insegnamento carrarese ha proseguito l’esperienza
sulla stessa linea culturale, a Darmstadt in Germania, nel Politecnico
di Architettura, dal 1987 al 1998, quale titolare della Cattedra di Scultura.
Il rapporto con il pubblico tedesco prosegue e perdura con l’antologica
della Galleria Brigitte Maurer di Darmstadt e l’inaugurazione del
grande monumento a I sette di Gottinga, nella piazza del Parlamento di
Hannover, nel 1998. Inizialmente orientato per lo più sull’impiego
del legno e del bronzo, a partire dagli anni ’70 Bodini si confronta
anche con un’altra materia, il marmo, che diviene sempre più presente
nelle sue realizzazioni nel corso degli anni ’80-’90, eseguite
negli studi di Carrara e segnate da una vasta produzione di sculture
monumentali - dal Monumento a Virgilio per la città di Brindisi
(1985) al Paolo VI per il Duomo di Milano (1989), dal Ritratto del Cardinal
Ferrari nel Duomo di Parma (1994) al complesso per l’Altare Maggiore
del Santuario della Santa Casa di Loreto (1994), dal Monumento ai caduti
sul lavoro a Carrara (1995) a Santa Brigida di Svezia e Crocifisso nella
Basilica di San Pietro in Vaticano (1999). Fra gli ultimi complessi si
ricorda quello nell’Aula liturgica Padre Pio in San Giovanni Rotondo,
terminato nel 2001.
Fra le grandi realizzazioni in bronzo si ricordano invece il Monumento
a Paolo VI per il Sacro Monte di Varese (1986), il Monumento a Stradivari
per la Città di Cremona (1999), la Porta Santa per la Basilica
di San Giovanni in Laterano (2000) e numerose opere conservate in musei
italiani ed internazionali. Sin dagli esordi Bodini ha partecipato a
mostre pubbliche di grande rilievo: a Milano, Roma, New York, Amburgo,
Lisbona, Madrid, Colonia e Buenos Aires. È stato invitato alla
Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 1962 e nel 1982;
ha partecipato su invito nel 1965 e nel 1972 alla IX e X edizione della
Quadriennale di Roma, della quale è stato nominato Consigliere
negli anni ’90. È invitato alle Biennali Internazionali
di Scultura Città di Carrara. Fra i vari riconoscimenti, nel 1977 è stato
insignito dall’Accademia di San Luca del Premio Presidente della
Repubblica per la Scultura. Nel 1979 gli viene assegnato il Premio Bolaffi;
nel 1997 il Premio per la Scultura Michelangelo Buonarroti; nel 1998,
nell’ambito del Premio Suzzara, il riconoscimento alla carriera “Dino
Villani”; nello stesso anno è nominato Maestro del Palio
della città di Asti. Nel 2001 il comune di Carrara ha conferito
a Floriano Bodini la cittadinanza onoraria.
Nel 2002 la Civica Galleria d’Arte Contemporanea di Lissone gli
dedica una mostra personale e nell’estate dello stesso anno, nell’ambito
della XI Biennale Internazionale di Scultura, la Città di Carrara
organizza una sua mostra antologica.
Nell’estate del 2003 l’artista è presente all’interno
della rassegna L’ebbrezza di Noè. Sedici artisti per San
Gimignano, nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San
Gimignano.
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